Famiglia Smith fa pensare alla serie televisiva dei primi anni settanta con Henry Fonda, che interpreta un padre e il rapporto con la sua famiglia, anche in funzione della sua professione e con la responsabilità per il futuro dei suoi figli. Ecco, uguale. Noi parliamo di rugby. C’è un allenatore e c’è un giocatore… c’è un padre e c’è un figlio.
Il padre un grande personaggio internazionale, già allenatore della nazionale italiana e un figlio accattivante, una promessa del rugby nazionale.
Quante volte un padre allenatore si trova nella sua carriera il figlio come giocatore? Non molte, per la verità e soprattutto quasi mai se parliamo di sport professionistico. Se poi questo sport è il Rugby la cosa diventa assai rara. Il caso più noto in età moderna è certamente quello di Andy Farrell allenatore della nazionale Irlandese e del figlio Owen Farrell giocatore dell’Inghilterra.
A Parma abbiamo vissuto una di queste favole, reali e a lieto fine. Si è verificato uno di questi incredibili incroci del destino tra il Sudafricano Franco Smith, Allenatore dei Glasgow Warriors e il figlio Franco Smith jr. giocatore delle Zebre Parma, impegnate nella nona giornata della United Rugby Championship (una sorta di Campionato Europeo per club).
Al padre, che parla correttamente l’italiano, una persona affabile e professionale, abbiamo chiesto un’intervista durante la conferenza stampa, al figlio, disponibile e cortese, abbiamo girato un video.
Coach Smith: oggi padre e figlio. Deve essere stata un grande emozione vedere il proprio figlio entrare in campo. Cosa dice il papà nel vedere il proprio figlio entrare in campo e giocare nell’altra squadra?
Occhi lucidi e un gran sorriso
Sì, vero, mi sono veramente emozionato, mi sono anche scese alcune lacrime, per me è un grande orgoglio vedere il mio ragazzo giocare a questo livello.
In Italia giocare a rugby nella squadra delle Zebre significa giocare ai massimi livelli…
Sì, mio figlio ha sempre avuto questa idea. È stato sempre il suo sogno fin da quando mi vedeva allenare il Benetton Treviso e la nazionale italiana. Oggi è successo davvero qualcosa di speciale. Quando ho accettato questo incarico per la squadra scozzese di Glasgow non avrei mai immaginato una cosa del genere. Oggi è davvero una grande giornata. Sono felice.
Questa è la dimostrazione di come la passione (il rugby) può diventare anche un lavoro veramente professionale: il papà con la nazionale italiana e il figlio qui a Parma con le Zebre. Gioca in un importante club ad un alto livello, si confronta con le più forti squadre in Europa e con grandi prospettive di crescita.
Devo sinceramente ringraziare il rugby italiano. Mio figlio è cresciuto in Italia fino a 14 anni e ha fatto tutte le giovanili qui, per poi ritornare con l’opportunità di giocare con il Rugby Colorno (ndr che milita nel Top 10, il massimo livello del campionato nazionale italiano) poi ha giocato a Treviso e ora qui a Parma con le Zebre. Qui si trova bene e mio figlio ha adottato l’Italia come il suo paese.
Il coach Franco Smith senior allarga il sorriso.
La sua esperienza qui in Italia….
Ripensando al mio periodo in Italia sia a Treviso e poi con la nazionale, vedo i buoni risultati. Ho grande passione e affetto per il rugby italiano e spero possa migliorare. Nel 2021 dopo il torneo delle VI Nazioni per me era evidente che ci fossero gran potenzialità. Oggi c’è un gruppo di 85 giocatori che possono giocare per la nazionale italiana per i prossimi anni. Questa resto un’eredità importante.
All’uscita della conferenza stampa ci dirigiamo verso la zona del terzo tempo per incontrare Franco Smith Jr.
Un ragazzone di 22 anni, 182 cm e 96 kg di potenza pura con un bellissimo sorriso e un affettuoso accento parmigiano. Gli raccontiamo di aver appena parlato con il papà della “piacevole stranezza” di vederli sullo stesso campo da gioco con maglie diverse.
Sorride e questa è l’intervista video:
foto by Vitoravo.com