La notizia della morte di Leiji Matsumoto è stata resa nota sulla stampa giapponese solo il 20 febbraio scorso. Autore di numerosi fumetti di successo, sia come testi illustrati sia come film di animazione, la maggioranza dei giapponesi legge questi testi noti come “manga”, mentre da noi è più diffusa la forma del “cartone animato” come si diceva una volta e, anche grazie a una sigla trascinante, molti ricordano vividamente Capitan Harlock, creato nel 1977 e trasmesso per la prima volta in Italia su Rai2 nel ’79.
In quegli anni il Giappone viveva le tragiche conseguenze dell’inquinamento ambientale dovuto a priorità scellerate di sviluppo industriale senza controllo. Si scoprì il morbo di Minamata, causato dal mercurio organico scaricato da un impianto industriale nella Baia di Minamata e assorbito da pesci e molluschi; la malattia itai-itai, nel bacino del fiume Jinzu-gawa, i disturbi respiratori delle cinture industriali di Tokyo-Yokohama, Nagoya e Osaka-Kobe, e l’avvelenamento cronico da arsenico del distretto di Toroku. A questa smodata sete di crescita economica e all’abbassamento degli standard per la protezione della salute e della sicurezza della popolazione, seguirono le rigide contromisure legislative per proteggere l’ambiente.
Era anche l’epoca delle prime missioni spaziali e della insaziabile curiosità per fantascienza, robot e creature misteriose. Fu così che i cartoni animati ci tenevano attaccati allo schermo, puntata dopo puntata, raccontandoci questi mondi.
Tra questi, Capitan Harlock aveva qualcosa in più; cito a memoria brani della sigla: “Il suo teschio è una bandiera che Vuol dire libertà, vola all’arrembaggio però un cuore grande ha / Fammi volare Capitan senza una meta, tra i pianeti sconosciuti per rubare a chi ha di più.”. Evidentemente il protagonista è un pirata dello spazio dal cuore buono, che si riscatta rubando a chi ha di più per donarlo a chi ne ha bisogno.
Il vero messaggio di questo manga credo si sia capito però solo attraverso il film d’animazione del 2014: al centro della trama il tema ecologista e la formazione di una coscienza ambientale. Il Capitano è un mentore ruvido e di poche parole del giovane prescelto a guidare la rivolta contro l’oppressore, che fintamente si dichiara difensore del Pianeta terra, e compiere la vera missione: svelare a tutti che il Pianeta Terra non può essere la terra promessa, la casa alla quale tornare dopo le peregrinazioni tra i pianeti, dato che il pianeta è in realtà una landa desolata, tanto tempo prima prosciugata e distrutta dall’avidità e dall’incuria umana che assumono la forma di una materia oscura che ha invaso il pianeta. Inevitabilmente, l’immagine che tutti vedono è una finzione, un ologramma necessario a mantenere vivo il sogno e quindi l’equilibrio costituito dai tiranni. Ma la speranza non è morta, un fiore è riuscito a crescere in mezzo alla materia oscura.
Il mistero sopracitato era il seguente: la Terra, bella, florida e rigogliosa, come tutti la vedevano e la immaginavano non era altro che un’illusione, infatti vari satelliti avevano creato un ologramma per coprire una visione molto meno gradevole. Il pianeta azzurro era invaso dal Dark Matter (materia oscura), un elemento alieno che aveva divorato, trivellato e sterminato ogni forma di vita terrestre, nonché deformato la conformazione del pianeta stesso; ma è proprio la confessione del colpevole che lascia tutti senza parole: Harlock era l’artefice della distruzione effettiva del pianeta, circondato dagli ologrammi per non togliere agli uomini la speranza di poter, magari un giorno lontano, tornare sul suolo natio. Di colpo la Legione di Gaia passa dalla parte della ragione (o quasi) mentre il protagonista sprofonda nei terribili ricordi della sua gioventù raccontando a tutti il perché di quel gesto. E il Capitano, che si scoprirà essere responsabile della distruzione del pianeta, scosso anche dal giovane prescelto che sarà il suo successore, decide di riscattarsi dando una possibilità alla Terra.
Un messaggio attuale che motiva ad andare oltre il pensiero comune, lottare per i propri ideali e ad assumersi la responsabilità dei propri comportamenti. Oggi i cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti, pochi ancora si ostinano a negarli. Però quando si deve passare alle azioni concrete per cercare di fermare il declino del pianeta ed eventualmente invertire la rotta, allora nonostante il fiore sia spuntato a dare speranza, ecco che riemerge l’individualismo e il calcolo egoistico della propria convenienza.
Bisognerebbe fare come le formiche, che sono individui eusociali, disposti a rinunciare a una parte di sé per il bene comune.
Dopo varie peripezie, l’uomo ritrova allora la grinta, e decide che il loro nuovo obiettivo sarà quello di far vedere la verità ai terrestri: una volta tornati in plancia, Yattaran riesce ad hackerare il sistema di satelliti per le comunicazioni sparsi in tutto l’Universo dalla stessa Coalizione Gaia, e Yama mostra allora in diretta a tutto l’Universo quale sia il vero aspetto della Terra.
Amicizia, libertà e amore per il Pianeta depauperato dalle sue risorse per mano dell’uomo. Il 9 aprile del 1979 sbarcava in Italia Capitan Harlock, e a quarantadue anni di distanza il suo messaggio è sempre attuale.
Combattere per le proprie idee e per i propri ideali, anche quando questi vanno contro tutto e tutti. Capitan Harlock, il personaggio, all’inizio non ha avuto vita facile, ma ben presto con la ‘manga mania’, è entrato nel cuore di tanti.
“I miei personaggi possono essere considerati come parte di un’unica grande opera. Posso dire di essere cresciuto insieme ai miei personaggi, visto tutto il tempo passato assieme. Proprio per questo non intendo porre la parola fine alla mia opera, perché per me significherebbe essere io stesso prossimo alla fine”, ha spiegato Matsumoto.
Ma perché Capitan Harlock è sempre attuale? Innanzitutto perché è un esempio di lotta e di resilienza. Il pirata spaziale e il suo equipaggio dell’Arcadia sono gli unici a difendere la Terra governata da una classe politica indifferente che pensa solo al profitto. Capitan Harlock lotta contro l’invasione di Mazone, l’impero di Raflesia.
La storia di Matsumoto è futuristica, soprattutto dal punto di vista ambientale.
Per i più attenti, Capitan Harlock ci lascia un forte messaggio ecologista, quello seguito per tutta una vita dal suo creatore, ambientalista e attivista: la Terra va rispettata e solo così facendo si lascerà qualcosa in eredità alle future generazioni.
Per il popolo giapponese i manga rivestono un ruolo intellettuale ed economico molto importante, e sono considerati un mezzo artistico ed espressivo non meno degno della letteratura, del cinema o di altri media.
La maggioranza dei giapponesi legge manga. Questo perché raccontano diversi argomenti, come storie per bambini o d’amore, avventura, fantascienza, sport, letteratura, fantasy, erotismo e tanto altro ancora. La varietà dei temi ha sicuramente contribuito a farli diventare una lettura per tutti e ha originato una vasta gamma di generi e sottogeneri.
Sigla Capitan Harlock: Rai News