Intervista esclusiva con Caterina Migliorini, creatrice artistica e designer di VESTA
Caterina Migliorini è donna concreta e di lunga esperienza professionale nella moda. Insieme a Gabriele Sabbatini ha creato l’azienda italiana VESTA, dedita al Made in Italy ma con solide ambizioni internazionali. VESTA lavora per il lusso come Gucci, Dior, Dolce & Gabbana, per cui produce anche i mobili. Nel 2023 l’azienda si presenta per la prima volta alla Fiera HOMI di Milano.
Designer, ma in realtà e per dirla in italiano: creatrice, ideatrice, artefice raffinata, disegnatrice, imprenditrice, stilista. Tutte caratteristiche prettamente italiane. Quanto è importante “l’italianità” per la vostra azienda?
Moltissimo. Siamo fieri di essere italiani, di essere portatori della tradizione nazionale. Vogliamo valorizzare l’esperienza dei nostri maestri artigiani, quella del lavorare con le mani, il saper fare, la passione per la materia, lo studio della luce, la custodia del focolare domestico…
Impresa ardua oggi nel mondo digitale, mediatico, informatico e del tutto facile e subito…
Sì, infatti noi vorremmo che i nostri giovani acquisissero esperienze e competenze della nostra storia dell’imprenditoria artigianale italiana, che deve essere diffusa per il futuro del nostro paese. E questo oggi manca un poco. Serve la voglia di mettersi in discussione e di puntare sui giovani.
Come pensate di valorizzare la professionalità artigianale nei giovani?
Facciamo molta formazione, pratichiamo e divulghiamo il lavorare insieme, lo spirito di squadra.Vogliamo proporre un nuovo modo di vivere e difendiamo il Made in Italy, anche utilizzando macchinari ad alta tecnologia. A testa alta e con il sorriso.
Infatti sorride e si intuisce l’orgoglio per il proprio lavoro.
Le vostre attività su cosa si concentrano maggiormente?
Il core business è il plex, la trasparenza, che poi viene vestita e colorata, inserendo anche nuova merceologia arrivando alla tavola, alla living room, al bagno, arriveremo anche agli amici a 4 zampe. Vogliamo diffondere il nostro modo di vivere, che presta anche molta attenzione al packaging, che vuole regalare un sorriso, vuole dare cura e far vedere anche il nostro bagaglio storico che è il design.
Il vostro primo prodotto nato? O quello che preferisce?
L’orologio che indica il tempo che vogliamo spendere insieme. Mi piace molto anche l’illuminazione.


Le prospettive per questo 2023?
Noi lavoreremo per la crescita aziendale e per creare nuove assunzioni, e soprattutto vogliamo spiegare ai giovani quant’è importante il bagaglio di esperienze dei grandi maestri l’artigianalità italiana.
Cosa pensa della s/vendita di molte aziende italiane acquistate da mani straniere? E’ un fenomeno che lei riscontra anche nel suo settore?
Sì, certo. La vendita del Made in Italy è un rischio reale e trasversale. C’è dappertutto.
La chiave è la voglia di rinnovarsi. Abbiamo una lunga tradizione di artigianalità ma servono figure che possano rinfrescare e dare nuova luce; con una visione un po’ più lungimirante si può rilanciare il mercato italiano. Nel design abbiamo un valore aggiunto incredibile per difenderci: la creatività.
