Nella sala gremita delle conferenze di APA Confartigianato Imprese di Milano, Monza e Brianza, si è presentato un libro, illuminante e coraggioso, su un tema attuale e del quale la discussione è appena agli inizi: l’Intelligenza Artificiale.
L’evento è stato coordinato dal giornalista Roberto Poletti, in merito all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.
Gli autori sono Mauro Crippa e Giuseppe Girgenti, personalità di grande rilievo mediatico e accademico. Umani, che guardano e vedono avanti.
Gli autori
Mauro Crippa Direttore Generale di Mediaset dove dirige i programmi di informazione e comunicazione.
Giuseppe Girgenti insegna Storia della Filosofia Antica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
Stimolati dal conduttore e giornalista Roberto Poletti, hanno raccontato il loro libro e risposto alle numerose domande del pubblico.
National Daily Press ha sintetizzato alcuni passaggi.
Quanto è intelligente l’Intelligenza artificiale
Crippa risponde come il problema non sia tanto questo, ma piuttosto, come indicato nel testo “i danni che essa può portare alla nostra anima”.
Per questo la risposta è coraggiosa e anticipatrice di quello che avverrà: il “vero sovranismo è quello della mente” perché il timore deve essere quello della “sostituzione tecnica”. Dobbiamo capire chi siamo, approfondire la nostra identità consapevoli che “disponiamo di una memoria non estesa, ma profonda”: la memoria umana.
Disponiamo di un profilo complesso, partecipato da tutte le nostre esperienze, immaginazioni, passioni, gioie, sofferenze, creatività e la capacità di attingere e rimuovere dal nostro inconscio.
Gli autori pongono un quesito cruciale: “L’umano è qui. Dove sono i difensori di questo perimetro sacro?”
Dove rivolgere lo sguardo
“Non è la paura del futuro che ci deve preoccupare. Quando l’IA sia buona o cattiva lo diranno i posteri”.
Il libro mette in guardia dalla parte rischiosa dell’IA che investe ormai tantissimi settori a partire anche dal mondo dell’editoria dove molti giornalisti vengono “espulsi” per essere sostituiti da sistemi digitali avanzati. Ma anche la sanità, l’istruzione e il nostro stesso essere sono messi in discussione.
I rischi dell’IA
Per contrastare i rischi e i danni dell’IA “non dobbiamo rivolgere lo sguardo in avanti e al futuro, ma dobbiamo indirizzare il pensiero in maniera attenta e ragionata al nostro trascorso”.
Dobbiamo, secondo i due autori, rivolgere lo sguardo al passato, al mondo classico.
“Tornare nell’Atene e nella Roma classica”.
Parliamo di un “itinerario della mente” con destinazione la conoscenza della sapienza degli antichi: “A essa dobbiamo attingere per i nuovi esercizi spirituali”.
Attenzione, l’anima è in pericolo
Per arginare i rischi dell’IA il libro propone esercizi spirituali e riflessioni stuzzicanti e approfondite da indirizzare ai nostri grandi del passato.
Propone di rivolgerci a Socrate, ripercorrere la lunga strada dell’Io, essere sé stessi ritornando a Platone, godere di sé stessi con Epicuro, creare la struttura della mente che poi diventerà teologia con Agostino.
Ritornare a Omero, Aristotele ed infine imparare a morire con sant’Ignazio di Loyola.
Il giornalista Poletti guida gli interventi e dirige “i lavori d’aula” conducendo le domande e le considerazioni del pubblico. Il contributo all’incontro Confartigianato imprese di APA Milano Monza Brianza è venuto anche da Matteo Flora, docente, divulgatore e imprenditore.
Ci aspetta una gran confusione
Il direttore Crippa sollecitato sul futuro etico dell’editoria e sull’affidabilità delle notizie on line non ha dubbi: “Quello che ci dobbiamo aspettare è una gran confusione. Quando leggo una notizia online faccio fatica a capire se sto leggendo un post serio, oppure sto leggendo delle sciocchezze, e, le sciocchezze molte volte sono scritte molto meglio delle cose vere.
La questione riguarda la verità dei fatti che ormai sono diventati di secondo piano”.
Tracce di intelligenza artificiale nei testi
La questione è spinosa perché in futuro si dovrà dichiarare se il testo (giornalistico compreso) è opera dell’ingegno umano, oppure se è “una cosa sintetica”.
Crippa prosegue con l’esempio sintomatico dei testi legali, soprattutto negli Stati Uniti, dove l’ampio utilizzo della IA permette di presentare degli scritti giuridici dei quali il merito è “tutto giusto, ma un testo può essere totalmente inventato e a quel punto come si fa a riconoscerlo? Questo è il problema”.
Chi controlla il controllore
In un certo senso si presenta il problema di “chi controlla il controllore”.
E quindi servirà un altro sistema che individuerà gli errori dell’intelligenza artificiale.
Ma siccome l’IA è la prima a sbagliare “chi mi dice che il secondo sistema di controllo non sbagli a sua volta?”.
Come venirne fuori? “Serve la garanzia umana”.
Editoria buona e cattiva
Crippa individua come in editoria, alla fine, la differenza venga fatta da una frase “editoria buona ed editoria cattiva.
Dove quella buona è dove qualcuno ci mette la faccia.
L’editoria cattiva è quella in cui non si riesce a capire a chi telefonare se devo protestare”.
Si creeranno nuove dimensioni sconosciute e nuove verità. Come potremo verificarle?
Il libro di Crippa e Girgenti, e questo articolo, non contengono tracce di intelligenza artificiale.