La lettura e la scrittura hanno un ruolo fondamentale per la crescita individuale e collettiva che vengono riconosciute rispettivamente con la giornata nazionale della lettura, che si celebra il 24 marzo, e con la giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, che ricorre invece il 23 aprile, giorno dell’anniversario della morte, nel 1616, di tre scrittori fondamentali: Miguel de Cervantes, William Shakespeare e Garcilaso de la Vega.
Il romanzo storico oggi è molto apprezzato, consente di raccontare la piccola e la grande storia contemporaneamente, di farci vivere e guardare dalla prospettiva dei protagonisti in mondi lontani anche se spesso geograficamente vicini, culture remote ma che paiono molto vicine per sensibilità o al contrario contemporanee ma diverse e quindi lontane emotivamente.
Ne parliamo con Luca Vinotto, scrittore emergente, ligure di nascita ma milanese di adozione, ha collaborato con riviste quali: Fatti per la storia, Storia in network e Thriller storici e dintorni. Si è fatto notare con un romanzo sorprendente: “L’Hurrita. Cronache di Akkad”, un romanzo storico che strizza l’occhio all’avventura.

D: Luca, raccontaci prima di tutto qualcosa di te e di cosa ti ha spinto a fare il passo e saltare dall’altra parte, da lettore a scrittore di romanzi storici.
R: Sono un grande lettore e un appassionato di storia. La voglia di scrivere c’è sempre stata, ma ho deciso di provarci quando mi sono imbattuto nella figura di Sargon di Akkad e sono rimasto folgorato. È stato un caso: stavo aiutando mia figlia a studiare e ho scoperto questo personaggio storico magnifico e iconico, che dal nulla diventa il protagonista assoluto nella Mesopotamia del 24 secolo a.C.,

D: In estrema sintesi, senza svelare troppo e privarci del piacere della scoperta, di cosa parla “L’Hurrita”?
R: Parla della storia “piccola”, di un mercenario hurrita, Akki, attraverso la quale scoprire la Storia “grande”, quella della irresistibile ascesa di Sargon di Akkad che,attraverso una serie di avventure mozzafiato, conquista una città, poi fonda il primo impero della Storia e rivoluziona il suo mondo. L’hurrita Akki è il personaggio fittizio che ho scelto per aprire ai miei lettori quel mondo affascinante e sorprendente a cui anche la nostra civiltà occidentale deve tanto.
Il ciclo “Cronache di Akkad” racconta tutto questo e molto di più, sempre all’interno di una ricostruzione storica rigorosa e documentata. Ci sono avventura, passione, intrighi e grandi personaggi; storie d’amore e d’amicizia e di lotte feroci per sopravvivere e per affermarsi.
D: spesso nei romanzi storici si tende al manicheismo, dividendo il mondo tra buoni e cattivi, tu questo non lo hai fatto, hai rappresentato luci e ombre di questo passato lontano e misterioso. Ci puoi svelare qualcosa in più?
R: Il terzo millennio a.C. è un periodo affascinante e sorprendente, ricco di avvenimenti che hanno segnato il corso della storia. Vede la città di Uruk, la più antica del mondo, raggiungere il suo apogeo e poi regredire, per essere sostituita da decine di città-stato in lotta tra loro, e infine l’ascesa irresistibile di Sargon e del suo sogno di conquista. È un momento di radicali cambiamenti sociali, politici ed economici, di enorme prosperità e sviluppo sociale ma di grande violenza. Lo racconto rimanendo aderente alla realtà storica per come è stata riscoperta dagli studiosi. Non c’è posto per considerazioni etiche o morali, anche perché parliamo di un periodo talmente lontano dal nostro che giudicarlo sulla base dei nostri valori non avrebbe senso.
D: lmmagino che l’apprezzamento del pubblico sia uno sprone per un secondo romanzo e probabilmente davanti a tuoi occhi stanno già iniziando a vivere i nuovi protagonisti. Ci sveli qualcosa in anteprima?
R: I riscontri dei lettori de L’Hurrita sono positivi: è considerato un’ottima lettura adatta a un pubblico di tutte le età interessato a scoprire popoli e personaggi straordinari del passato. Nel secondo volume il viaggio di Akki e Sargon sarà funestato da intrighi e tradimenti, ma il destino del futuro sovrano inizierà a manifestarsi.
Nel frattempo, la mia ricerca storica non si ferma e mi riserva continue sorprese. Per questo sto scrivendo articoli sugli straordinari eventi e personaggi che ne emergono, penso alla creazione della prima forma di scrittura, sviluppatasi proprio ad Uruk, il cuneiforme, e con essa la nascita della produzione letteraria scritta, penso anche a Enheduanna: il primo autore riconosciuto nella storia dell’umanità è in realtà una scrittrice.
Si legge per conoscere o anche per evadere dalla realtà, ma è comunque un’esperienza immersiva. E lo è ancora di più per chi sta dietro la pagina, per lo scrittore. Un grande ringraziamento a Luca Vinotto.
Immagine della Mesopotamia presa dal sito primaria.org