Il 31 maggio 2023 Ignazio Visco, in quanto Governatore della Banca d’Italia, presiede l’ultima Assemblea ordinaria degli Azionisti dell’Istituto e annuncia che lascerà l’incarico a novembre.
L’Assemblea della Banca d’Italia è composta dal Governatore, dai Vice Governatori, dagli amministratori nominati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze insieme ai rappresentati delle banche azioniste. Si riunisce una volta all’anno per esaminare il bilancio e affrontare questioni di interesse strategico, sia per l’istituzione bancaria nazionale sia per le indicazioni da fornire al Paese. I documenti di Banca d’Italia sono dossier importanti e sempre fonte di decisioni politiche, bancari e imprenditoriali.
Si allega l’intervento integrale del Governatore Ignazio Visco all’Assemblea del 31 maggio 2023
Dodici anni di cambiamenti e successi nell’esercizio delle funzioni del Governatore nominato il 1° novembre 2011. La stabilità paga.
Nuovi compiti e nuove responsabilità hanno investito Banca d’Italia nei dodici anni di Ignazio Visco, con riferimento in particolar modo alla gestione della politica monetaria italiana e il ruolo di supervisore del sistema bancario del nostro Paese. “Il confronto di idee e la condivisione delle decisioni nell’ambito della Bce, che sono stati i tratti qualificanti della politica monetaria dopo la nascita dell’euro, lo sono divenuti anche nel campo della supervisione bancaria con l’istituzione del Meccanismo di vigilanza unico, a partire dal novembre del 2014″.

L’intervento del Governatore inizia subito, senza lasciare spazi ad ambiguità, trattando un tema di scottante attualità: “l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia continua ad avere pesanti ripercussioni sull’economia mondiale e a mettere in discussione l’integrazione economica e finanziaria internazionale e l’assetto multilaterale emerso dopo la fine della Guerra fredda”.
Seguono l’analisi degli scenari internazionali, la congiuntura economica, la politica monetaria nell’area euro, l’architettura comunitaria analizzata sia dal punto di vista economico sia monetario.
D’obbligo per il ruolo istituzionale del Governatore è un approfondimento sulla stabilità del settore finanziario partendo dalle crisi negli Stati Uniti e in Svizzera, suggerendo una previsione di una “valvola di sicurezza” che è stata “cruciale negli Stati Unti dove l’attivazione della systemic risk exception ha permesso al sistema di garanzia dei depositi di intervenire senza limiti, proteggendo, eccezionalmente, tutti i depositanti e riducendo quindi i pericoli di contagio”.

La parte finale delle Considerazioni del Governatore è riservata alle prospettive per l’economia italiana. La riflessione è chiara, non lascia fraintendimenti. “(l’economia italiana ha) … mostrato una notevole capacità di resistenza e reazione” e il mondo del lavoro è al centro dell’attenzione: “Nonostante la diseguaglianza nelle retribuzioni orarie sia rimasta contenuta tra gli occupati dipendenti del settore privato, la quota di lavoratori con retribuzioni annue particolarmente basse -convenzionalmente inferiori al 60 per cento del valore mediano della distribuzione, pari oggi a 11.600 euro- è ancora salita, fino al 30 per cento, dal 25 degli ultimi anni del secolo scorso. Con la maggiore diffusione del lavoro temporaneo e di quello a tempo parziale è sensibilmente aumentato il numero dei quanti oggi hanno un impiego solo per una parte dell’anno”.
Il Governatore analizza come nel contesto italiano la capacità di immaginare il futuro sia cruciale sia dal punto di vista personale sia lavorativo.
Ignazio Visco entrò in Banca d’Italia nel 1972 e la parte conclusiva del suo discorso è riservata ai giovani e alla “cooperazione in un mondo dove occorre garantire benefici economici, sanitari e di benessere a tutti e ridurre, non aumentare, le disparità. Spetta proprio ai più giovani, meno condizionati dal passato, immaginare quel mondo, individuarne le opportunità. Andranno ascoltati, aiutati dalle altre generazioni a formarsi, senza vincoli, per tradurre in interventi realistici gli schemi che sapranno elaborare per un mondo futuro, non più povero, ma più sicuro e più giusto”.
Meglio dunque fare un calcolo anticipato e accurato dei rischi, piuttosto che affrontare i problemi quando si sono già trasformati in potenziali danni da riparare nel modo meno impattante possibile.
A chi toccherà sostituire il Governatore? A novembre la risposta.
Foto di copertina – fonte: Ansa