Una console in miniatura a forma d’uovo, un catalogo di tessere a banda magnetica e un servizio di istant messaging da utilizzare a domicilio.
Gli anni ’80 e ’90
Per i nati a cavallo degli anni e 80’ e 90’, l’elencazione in narrativa significa immaginare il mondo coniugandolo al passato remoto, rischiando di incorrere in un errore grammaticale da penna rossa, poiché, parlando il linguaggio spazio-temporale dell’universo, di passato prossimo trattasi.
Il Tamagotchi
Difficile non ricordare il Tamagotchi, l’animaletto alieno da tenere in vita, cibare ed educare, arduo non avvertire, chiudendo gli occhi, l’adrenalina che accorreva al cervello quando bisognava acquistare o vendere la scheda telefonica più ambita per la propria collezione, improbabile immaginare di non riconoscere immediatamente, ovunque ci si trovi, anche a distanza di anni, il rumore del “trillo” di Msn.
Mode che hanno segnato le generazioni di riferimento, salvo poi essere riposte nel cassetto dei ricordi con l’avanzare anagrafico dei protagonisti ; mode che hanno mantenuto però, a differenza di oggi, una certa coerenza nel proprio aspetto ludico.
Il mondo degli influencer, nella prima parte del decennio d’oro, ha indossato vestiti…
No, non è una frase monca, perché gli influencer sono apparsi sugli schermi principalmente come una proiezione umana del cerchio di itten, lo strumento utile a capire quali colori mettere insieme e quali evitare a tutti i costi.
Prima infatti dell’arrivo degli influenzatori (Treccani docet) si trascinavano credenze comuni quali “il bianco sta bene su tutto” oppure “il nero snellisce” ereditate non si sa bene da chi; con l’arrivo di queste celebrità da social, vi è stato un vero e proprio ausilio nell’abbinare modelli di vestiario e relative tinte, costituendo addirittura un segmento di funzione sociale, volto a rendere più sicuri gli adolescenti più impacciati negli outfit.
Fino all’arrivo dello spartiacque
Perché, non si bene quando, molti dei protagonisti in narrativa sono passati dal fornire ausilio ai followers su come vestirsi e comportarsi al mostrare tronfiamente il lusso che i seguaci non potevano permettersi.
Una sorta di trasformazione da influencers a “sottometters”, mediante l’esaltazione dell’abbienza economica che annichilisce silenziosamente i followers, inducendoli ad una subdola e perpetua frustrazione del ‘vorrei ma non posso’; sono i nuovi “sottomettitori”, perché in maniera garbata fanno sentire inadeguato chi non può permettersi una borsa chanel da 5k, uno sfigato chi non prende il sole a Formentera, un infelice chi trascorre una Domenica in trattoria e un perdente chi mangia un panino sulla spiaggia libera anziché “sbocciare”, rigorosamente a favore di obiettivo, in qualche chalet distribuito sugli 8.300 km costa italica, magari riponendo la certezza della qualità della bottiglia soltanto nel prezzo pagato, poiché totalmente sprovvisto delle basilari nozioni di enologia.
L’e-commerce
Una versione 4.0 delle televendite degli anni 80’/90’, con la sostanziale differenza che in quello che fu un e-commerce ante litteram il rapporto venditore-cliente era costruito fiuto persuasivo del marketing che andava incontro all’esigenza del telespettatore; è così che migliaia di cucine italiane si sono riempite di batterie di pentole; nel secondo caso, i “sottomettitori” spesso tendono a vendere non un prodotto, ma uno stile di vita, con un bombardamento quotidiano che rischia di indurre coloro che hanno meno schermature a modellare una vita al di sopra delle proprie possibilità.
Essere “cool”
Se è vero come è vero che le opinioni degli utenti sui social possono fornire una spia del sentire comune, copiose sono le sensazioni di indolenza che ormai arrivano a commentare l’ennesima crema miracolosa, ovvero la borsa da migliaia di euro dimenticata per mesi nell’armadio perché se ne hanno troppe da indossare, e allora potremmo essere ai titoli di coda del film, a uno degli ultimi capoversi del libro; già… un libro, in una società più giusta d ad essere “cool” dovrebbero essere le leggiadre movenze della conoscenza, non le vuote acrobazie dell’apparenza.
Non si può dire dove, non si può prevedere il momento esatto, ma l’esaltazione della forma a dispetto della sostanza che gli ostentatori del lusso propinano quotidianamente, conoscerà il proprio crepuscolo, come tutte le cose, come tutte le mode, come tutte le influenze…passeggere.