“Noi siamo diventati un Paese di eminenti statisti ma amministratori non ce ne sono. Tutti esperti di algoritmi, ma sono pochi quelli che fanno i conti con i viaggiatori che abbiamo nel pullman, per un bilancio concreto”. Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, si è soffermato sulle criticità connesse alle prospettive legate all’Autonomia differenziata e al mancato sblocco del Fondo Sviluppo e Coesione, nel corso del convegno sul tema “Trasporto pubblico locale e Autonomia differenziata, quali conseguenze”, che si è svolto stasera presso il Centro Congressi della Stazione Marittima del Molo Angioino, nel Porto di Napoli.
“L’Autonomia differenziata un disastro”
“L’Autonomia differenziata a cui stanno mettendo mano è uno dei più grandi disastri che si possa immaginare. – ha evidenziato il Governatore De Luca – Stiamo combattendo, scontiamo una doppia distrazione sul tema del trasporto, dato che quest’ultimo rimane un argomento marginale rispetto ad altri servizi e c’è mancanza di consapevolezza in relazione al tema dell’Autonomia. Al Sud non abbiamo ancora capito bene quanto grave sia il contraccolpo legato a questa ipotesi”. De Luca ha parlato anche del Dl Coesione, “un decreto in cui non sappiamo che cosa ci hanno scritto. Si sono inventati il recupero del fondo di perequazione ma ci hanno rubato 4 miliardi. Poi hanno dato 1,2 miliardi per Bagnoli, ma non ci hanno detto chi paga, non ci hanno detto quale capitolo del bilancio dello Stato riguarda questi 1,2 miliardi. Io qualche sospetto ce l’ho, avremo modo di chiarirlo nelle prossime settimane”.
“Hanno deciso di andare avanti ma i Lep si faranno fra due anni”
Riguardo all’Autonomia differenziata, De Luca ha ricordato che “avevamo deciso che dovesse partire dai Lep, hanno costituito una commissione con 60 luminari esperti di algoritmi e alla fine i Lep sono scomparsi. Il divario di infrastrutture e servizi ai cittadini come lo recuperiamo? Mi va bene anche senza oneri aggiuntivi ma definiamo prima i livelli essenziali delle prestazioni e poi parliamo di Autonomia differenziata. Alla fine hanno deciso di andare avanti per l’Autonomia differenziata ma i Lep si faranno fra due anni”.
“L’arroganza del potere”
E ancora, il Governatore della Regione Campania ha incalzato: “Hanno detto che fra 10 anni faremo un bilancio dell’Autonomia differenziata, se non va bene torniamo indietro. Come se fossimo su un treno, sbagliamo una linea, torniamo indietro e prendiamo un altro treno. Ma uno Stato non funziona così, neanche nell’Africa subsahariana. – ha sottolineato De Luca – Oggi c’è una componente pericolosa, sono arroganti, hanno l’arroganza del potere. Quando c’era Berlusconi non abbiamo conosciuto questo livello di arroganza, volgarità e accaparramento di risorse”. De Luca ha poi evidenziato lo scenario relativo ai numerosi fondi indispensabili per lo sviluppo del Sud, rimarcando il ruolo assegnato al Ministro Raffaele Fitto. “Il Pnrr è nelle mani di Fitto, il Fsc e il programma complementare sono nelle mani di Fitto, il fondo perequativo, anche se svuotato, è nelle sue mani”, ha ricordato De Luca, sostenendo inoltre che “l’Italia affonderà nella palude burocratica nel giro di qualche mese, in termini di investimenti non si è mossa una foglia”.
“Possiamo avere un Pnrr che ha 5700 stazioni appaltanti?”
La valutazione critica di De Luca riguarda anche la gestione del Pnrr. “Possiamo avere un Pnrr che ha 5700 stazioni appaltanti? Avremmo dovuto trovare il coraggio (vale per governi precedenti e per questo) di sceglierci quei sei grandi settori di intervento: tutto il trasporto pubblico, dalla logistica alla viabilità, alla portualità, il rinnovamento informatico dell’Italia, la sanità pubblica, i sistemi idrici e l’autonomia idrica del paese, un piano di manutenzione delle infrastrutture della mobilità che cade a pezzi. Questo avrebbe cambiato la struttura produttiva del nostro paese”, ha affermato il Presidente della Regione Campania. “Un Paese che ha nelle mani 23 miliardi di euro del Fondo Sviluppo e Coesione e siamo bloccati. Il riparto del Fondo stato fatto a luglio dello scorso anno e siamo ancora oggi con l’80% del Sud che non ha fatto gli Accordi di Coesione. Sto sollecitando da mesi un confronto pubblico”.
“Dobbiamo uscire dal clima di sfiducia”
Infine il racconto dell’ultima richiesta che “riguarda il Cup nel Comune di Moio della Civitella, comune di 1800 abitanti nel Cilento: 6 miliardi bloccati per il Cup di Moio della Civitella. Poi ci hanno comunicato che finalmente a giugno arriveremo agli accordi di coesione. E cosa c’è da fare tutto il mese di maggio? Noi il piano lo abbiamo mandato l’11 ottobre e da 7 mesi non ci avete detto una parola nel merito. – ha concluso De Luca – C’è un clima non bello di sfiducia e di senso di sconfitta, di perdita di fiducia nelle possibilità di cambiamento. Noi dobbiamo uscire da questo clima per dare una scossa a tutti quanti noi e riconquistare la voglia di combattere, altrimenti lasceremo ai nostri figli un paese nel quale sarà impossibile vivere”.