Un fine settimana “americanizzato” in Italia con Pulisic e McKennie. Quando le persone sentono le parole “Stati Uniti” e “sport” l’una accanto all’altra, immagini predisposte sbucano in mente. Ragazzi che giocano a baseball, con in testa capellini dei New York Yankees. O ragazzi che giocano a hockey su stagni gelati durante gli inverni gelidi del Minnesota o del Michigan. Il calcio non è proprio uno sport che è sinonimo con gli Stati Uniti. Però, durante l’ultima ventina di anni, c’è stata una grande crescita nella popolarità del calcio negli Stati Uniti. Ogni liceo e università ha una squadra di calcio. La futura generazione di ragazzi americani che si dedicheranno allo sport, tanti di loro sceglieranno il calcio. Ho frequentato le scuole medie e superiori a Miami. Ho visto dal vivo la crescita della popolarità del calcio negli Stati Uniti. Io e tutti i miei amici avevamo una squadra inglese per cui tenevamo. Però profondamente dentro di noi, portavamo un dispiacere che c’era un’assenza di americani nel calcio europeo. C’era un tipo di stigma che i giocatori americani non avevano il talento per sbloccare nel calcio europeo. E c’era un lungo elenco di “flop” americani ai club europei: da Landon Donovan al Bayern Monaco, a Jozy Altidore al Sunderland.
Il successo in Europa
Però negli anni recenti, ci sono stati giocatori statunitensi che hanno avuto tanto successo in Europa. In particolare, due calciatori hanno sepolto questo stigma contro i giocatori americani. Due centrocampisti che sono stati incisivi nell’ultimo girone di campionato: Christian Pulisic del Milan e Weston McKennie della Juventus. Nella partita di questa scorsa domenica, il Milan ha giocato contro l’Empoli. In una partita dove il ritmo del gioco era controllato dai Rossoneri, spesso mancava il tocco decisivo. Però, nel quarantesimo minuto, Pulisic segnò un gol, facendo un tiro al volo su un cross di Noah Okafor. La partita finì con il punteggio finale di 1 a 0. La vittoria fu monumentale, sollevando i rossoneri al secondo posto in campionato. Pulisic fu comprato dal Milan lo scorso estate dal Chelsea. Nei suoi quattro anni a Londra, l’americano ha avuto momenti dove sembrava un fenomeno. Però, verso la fine del suo tempo nella capitale inglese, specialmente l’ultimo anno, divideva il suo tempo sulla panchina o sul campo offrendo prestazioni mediocri. Tanti fan pensavano che l’uomo soprannominato “Captain America” fosse stato sconfitto dalle pressioni del calcio europeo, che è un nemico che ha sempre amato tormentare i giovani fenomeni americani. C’erano, però, alcuni ottimisti che credevano che il centrocampista potesse rinvigorire la sua carriera nello stesso paese dove successe il Rinascimento. E la loro buona fede non era un prodotto di ottimismo illuso.
Pulisic centrocampista bomber
Nella sua prima stagione in rossonero, Pulisic sta avendo il miglior anno della sua carriera. Il centrocampista americano adesso tiene 11 gol per la stagione, con 8 venendo in campionato. Pulisic si è inserito in modo impeccabile nel sistema di Stefano Pioli. L’allenatore rossonero schiera una formazione del 4-2-3-1. Il tridente offensivo consiste di: Rafael Leão come ala sinistra, Ruben Loftus-Cheek come trequartista, e Pulisic come ala destra. Poi, per completare l’attacco, Olivier Giroud o Nikola Jovic vengono inseriti come punta. Anche se i rivali casalinghi dell’Inter hanno quasi sicuramente assicurato la conquista nerazzurra dello Scudetto, il Milan ha ancora speranza per un trofeo quest’anno: i rossoneri rimangono uno dei favoriti per vincere l’Europa League. Forse “Captain America” sarà la differenza decisiva. Il compatriota di Pulisic, Weston McKennie, ha anche lui avuto una partita da protagonista lo scorso fine settimana. Nel pareggio del 2-2 tra la Juventus e l’Atalanta, il centrocampista americano ha fatto gli assist per entrambi i gol dei Bianconeri. Infatti, tra tutti i giocatori della squadra torinese, McKennie è il giocatore che ha contribuito più assist in campionato, con sette.
La stagione super di McKennie
Come Pulisic, anche McKennie sta recuperando da un soggiorno amaro in Inghilterra. Il centrocampista era stato con i bianconeri dal 2020, ma per la seconda metà della scorsa stagione è stato mandato in prestito al Leeds United. McKennie non fu molto di aiuto per la squadra inglese che retrocesse alla fine dell’anno. Il centrocampista fece statistiche inguardabili nei suoi quattro mesi in Inghilterra: zero gol e un solitario assist in diciannove partite di campionato. Dopo quel periodo da incubo a Leeds, diciamo che i fan bianconeri non avevano aspettative particolarmente alte per McKennie all’inizio di questa stagione. Però il giocatore texano ha sorpreso tutti. McKennie è sicuramente il centrocampista con le migliori prestazioni per la Juventus questa stagione. L’aiuto di McKennie nel mezzo del campo sta sicuramente servendo molto. Questo è perché, in questa stagione, il centrocampo rimane uno dei punti più vulnerabili della Juventus. Adrien Rabiot ha leggermente regredito, e Manuel Locatelli è diventato il “capro espiatorio” della fede bianconera grazie alle sue prestazioni inconsistenti ed erratiche. In una stagione deludente per la Juventus dove ogni giorno i tifosi bianconeri vengono affrontati con il referendum di “Allegri In” o “Allegri Out”, McKennie rimane uno dei pochi aspetti positivi. Il centrocampista è diventato un faro brillante nel mezzo del campo, che dà speranza per il futuro.
Due talenti dagli Stati Uniti
La presenza di McKennie e Pulisic nella Serie A è una cosa positiva per l’Italia e gli Stati Uniti. I fan italiani, specialmente quelli rossoneri e bianconeri, possono ammirare le prestazioni di questi due giocatori formidabili ogni domenica. E i fan americani, specialmente quelli giovani, hanno due nuovi supereroi da ammirare. Due idoli che forse ispireranno una nuova generazione di ragazzini americani a prendere fuori un pallone e palleggiare.