Nel 1991, un vento di cambiamento soffiava attraverso l’Europa orientale, portando con sé il seme della libertà e il desiderio di autodeterminazione.
In quell’anno, due repubbliche della dissoluzione Jugoslavia, Slovenia e Croazia, si affacciarono sulla scena internazionale proclamando la loro indipendenza e segnando così l’inizio di una nuova era.
Il 25 giugno 1991, dopo decenni di tensioni crescenti e aspirazioni nazionali, Slovenia e Croazia dichiararono la loro indipendenza dalla Jugoslavia.
Questo atto coraggioso fu il culmine di un processo iniziato con le riforme politiche e i cambiamenti costituzionali del 1990 che trasformarono la Repubblica Socialista di Croazia nella Repubblica di Croazia.
Croazia
In Croazia, il referendum per l’indipendenza si tenne il 19 maggio 1991, con un’affluenza dell’83 percento, e vide una schiacciante maggioranza, il 93 percento, votare a favore dell’indipendenza.
La dichiarazione di indipendenza fu seguita da un moratorio di tre mesi, su richiesta della Comunità Europea e della Conferenza sulla Sicurezza e Cooperazione in Europa, attraverso l’Accordo di Brioni.
Nonostante il moratorio, il conflitto in Croazia si intensificò, portando al taglio definitivo dei legami con la Jugoslavia l’8 ottobre 1991.
Slovenia
La Slovenia, seguendo un percorso parallelo, tenne un referendum generale nove mesi dopo le elezioni democratiche del marzo 1990, con l’88% dei votanti che si espressero a favore dell’indipendenza.
Anche la Slovenia, insieme alla Croazia, dichiarò la sua indipendenza il 25 giugno 1991, sfidando l’intervento dell’esercito federale jugoslavo.
L’indipendenza di queste due nazioni non fu solo un atto politico, ma anche un simbolo di speranza per molti altri popoli che cercavano di liberarsi dal giogo di regimi oppressivi.
La lotta per l’indipendenza di Slovenia e Croazia fu segnata da conflitti e sfide, ma alla fine, il riconoscimento internazionale arrivò nel gennaio 1992, quando sia la Comunità Economica Europea che le Nazioni Unite concessero il riconoscimento diplomatico a entrambe le nazioni.