A Milano, alla 62esima edizione del Salone del Mobile, l’ impossibile è diventato possibile. Interiors by David Lynch. A Thinking Room è l’installazione del regista che, con il suo cinema riesce a mostrare in una scena una porta che si apre su un qualcosa che non è definito o meglio, è così tanto definito che ti porta in diversi Mondi.
L’installazione esposta nei padiglioni 5 e 7 della fiera, consiste in due stanze identiche e speculari, un chiaro invito al silenzio e alla riflessione in cui il visitatore “sprofonda” in un luogo immerso nel velluto blu, nel quale è possibile perdersi per poi ritrovarsi e decidere se chi ha subito quell’opportunità sia l’artista o l’uomo, ammesso che ci sia una differenza. Una porta simbolica che permette di immergersi nella manifestazione.
Antonio Monda, curatore del progetto, descrive l’installazione come spazio onirico e commovente, una Wunderkammer emozionale che si lega al concetto di “sorprendenza” parola che a detta degli organizzatori è il leitmotiv della manifestazione.
Ma la domanda è, la connessione tra David Lynch e il Salone del Mobile come è avvenuta?
Non tutti sanno che Lynch nel suo tempo libero ama piallare i mobili, un’attività che per lui è molto più di un hobby, infatti realizza da oltre 20 anni oggetti d’arredo.
Lynch è Regista, sceneggiatore, pittore, musicista e sopratutto simbolo di un cinema allucinato e straniante.
In ogni sua forma, è colui che fa la differenza, da “I segreti di Twin Peaks” nel 1990, ad oggi.