Partiamo da un dato di fatto.
È possibile arginare la dispersione scolastica?
La scuola è sempre più lontana dai bisogni degli studenti, proponendo argomenti che spesso, anche con la buona volontà, gli insegnanti fanno fatica a rendere interessanti per loro. E dentro questa fatica i docenti percepiscono, da parte dei bambini e dei ragazzi, la demotivazione allo studio, l’incapacità di trovare metodi di lavoro efficaci che possano consentire di fare i compiti con piacere e non come un peso, con passione.
I programmi ministeriali
I programmi ministeriali sono quelli e a quelli ci si deve adattare, seppure con possibili adattamenti.
Questo divario tra ciò che si deve studiare e l’interesse per ciò che si studia è ormai noto da tempo ma la cultura degli adulti non riesce a mettere mano ad argomenti e programmi ormai vetusti che non interessano i giovani e che non portano poi alla preparazione adeguata sul lavoro.
Si giunge a cercare un’occupazione con tante conoscenze ma poco utili e concrete per avere le competenze in un mondo che continua a cambiare velocemente e per il quale sono necessari continui aggiornamenti sulle modernità che circolano.
Il non voto
Non lamentiamoci poi se molti giovani non vanno a votare, non partecipano alla vita politica, lasciano in mano agli adulti il loro destino futuro senza interessarsene.
Non lamentiamoci se molti giovani pensano solo al qui e ora e non alla costruzione di un futuro, perché con Paleolitico e Sumeri studiati a ripetizione senza mai arrivare alla storia più recente che ci riguarda, non si riescono a mettere radici nella cultura storica odierna per proiettarsi nel futuro.
Meglio sarebbe fare accenni alla storia antica e dedicarsi molto allo studio della storia moderna, meglio ancora di quella dell’altro ieri, ovvero modernissima, che coinvolga i giovani attivamente a mettersi in movimento nella società che li riguarda.
I cambiamenti rispetto ai programmi ministeriali dovrebbero arrivare da chi ci governa, che con coraggio dovrebbe mettere mano ad una vera e propria riforma della scuola, che sia più vicina alle esigenze culturali e sociali dei giovani e li proietti in un futuro da protagonisti.
Allenamento cognitivo
Noi che ci occupiamo di allenamento cognitivo, in questo contesto sociale possiamo e riusciamo a creare le premesse perché i contenuti scolastici attecchiscano negli studenti rendendo la loro mente plastica e flessibile grazie ad un allenamento costante, mirato e ravvicinato nel tempo.
Osserviamo come si appassionano a sfidare la loro mente con attività di potenziamento cognitivo al ritmo del metronomo, che da brio e vitalità alle attività. Percepiamo come l’uso del cronometro li renda abili a non perdere tempo, a sfruttarlo bene e pienamente per svolgere un compito, privo di contenuto ma di puro allenamento delle funzioni cognitive.
Proposte scolastiche all’avanguardia
E questo li fa sentire vivi, capaci, motivati, funzionanti, di nuovo pronti e preparati per affrontare la scuola e si suoi contenuti.
Certamente otterrebbero più benefici da questo allenamento se incontrassero a scuola proposte più all’avanguardia, più coinvolgenti, fatte da insegnanti che si sentono sostenuti da una plasticità e adattabilità di programmi che riguardano la modernità della vita e delle esigenze sociali e lavorative del momento.
Potremmo fare dunque anche noi trainers cognitivi meglio per i nostri studenti se potessimo godere di una motivazione allo studio più elevata in molti di essi per i quali a volte l’abbandono scolastico è una forte pressione interiore che va smorzata con idee fresche, innovative cariche di speranza per il loro futuro.
La Dott.sa Nicoletta Lastella con Kim Hanson, CEO del metodo di allenamento cognitivo BrainRx
Per saperne di più: www.sviluppocognitivo.it