Di recente parution, il libro AAVV, L’emigrazione nel Cilento tra diaspora e ritorno possibile, nascedall’opportunità, per il Gruppo Mingardo/Lambro, di continuare lo studio del fenomeno dell’emigrazione sul territorio in un’ottica nuova, che ha indotto a elaborare nuovi punti di vista. In essi risultano levigati gli spigoli dolorosi dell’emigrazione relativi al distacco, alla lontananza e all’abbandono, allo spaesamento, al disadattamento in terra straniera, attraverso l’elaborazione della nostalgia e della consolazione del nóstos, il ritorno. Chi torna, nel tentativo di stemperare l’emozione disforica che lo ha accompagnato in misura più o meno sofferente, durante il tempo in cui è stato straniero, ha bisogno di riagganciarsi alle radici e di vivere la terra, che sente propria, in dignità e gratitudine. Cosicché la riflessione e la ricerca, attivate in questo anno 2023, e che presentiamo in questo volume, è stata in parte centrata sull’evento del ritorno.
La funzione del nòstos è importante, se c’è il paese che aspetta. Pavese in La luna e i falò dice Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”. Lo mette in evidenza Orazio Ruocco nel suo intervento La valvola di sfogo camerotana, così come ne raccontano le lettere immaginarie che Pasquale Carelli in Epistolario, virtuale, di un emigrato cilentano. Anche i lavori di Angelo Carelli, Ezio Martuscelli, Antonio Stanziola, Angelo Perriello, così metodologicamente centrati sul territorio, consentono una rideterminazione del fenomeno emigrazione. Nuova è l’ottica con cui Rita Gravina ha analizzato il fenomeno del ritorno, del ruolo femminile nella condizione dell’emigrazione. La donna prende coscienza della sua dimensione sociale che la spinge a cercare lavoro e a svolgerlo con ammirevole competenza e creatività, così come il contributo di Domenica Iannelli ha un andamento al femminile nel suo contributo Torraca e l’ identità dei suoi cittadini. L’altro versante su cui si produce l’osservazione riportata in questo volume è il discorso sull’identità e sulla sua consapevolezza.
Su questo tema sono elaborati i contributi di Antonella Casaburi in I giovani cilentani tra emigrazione e ritorno e diFerdinando De Luca, nel suo tema Il Cilento: “terra matrigna dell’emigrazione e dello spopolamento e patria della generazione Erasmus. Luigi Leuzzi e Pasquale Martucci affrontano direttamente il tema dell’identità, entrambi trattando il problema sul versante della capacità evolutiva della persona che consapevolmente osserva il suo processo di crescita e lo favorisce col suo atteggiamento, rispettivamente in La restanza come occasione di una identità evolutiva per il territorio del Cilento ein Identità, territorio, soggetti. Le creatività culturali come occasioni di sviluppo. Michael Shano apporta il punto di vista esterno, e raccomanda il rigore scientifico della ricerca storiografica.
Il volume si conclude con gli interventi di Francesco D’Episcopo e di Giovanni Falci, prodotti in occasione della presentazione del volume Terra Matrigna, fatta a Torraca il 7 agosto 2022, rispettivamente con Emigrazioni e Emigranti e migranti, in cui si guarda all’immigrazione come complementare dell’emigrazione, mettendo in campo un concetto sicuramente interessante: l’accoglienza. Che è un argomento ancora tutto da discutere e su cui indagare.