Apriamo una nuova rubrica di estremo interesse non solo per i giovani nel mondo, ma per gli sviluppi umani futuri del nostro pianeta.
I giovani sono il motore pulsante del mondo e non sono un’indicazione stradale “largo ai giovani”. Non sono esseri viventi da sfruttare per succhiargli sangue, ambizioni ed energie. Non serve illuderli e farli cadere nell’oblio dei sensi di colpa.
I giovani devono combattere, farsi largo nell’indirizzario stradale del mondo. Devono formarsi, crederci e crescere. Un giorno il mondo sarà loro, ma devono imparare a costruirlo con coraggio, umiltà e voglia di fare. Solo parlare e protestare non serve, devono costruire. Senza scuse e giustificazioni.
Analizzeremo due Paesi per ogni Continente, fotografando alcuni punti di vista e sottolineando gli elementi cruciali per lo sviluppo interno, soprattutto in relazione alla condizione giovanile territoriale. L’approfondimento osserverà sia il punto di vista delle opportunità e sia quello dei disagi e delle difficoltà.
I primi due paesi “prototipo” sono individuati nella Francia e nell’Iraq.
Disagi e proteste.
Le proteste che si sono svolte quasi contemporaneamente in Francia e Iraq fanno emergere il disagio di due popolazioni, soprattutto delle loro fasce più giovani, che sebbene distanti sia a livello geografico sia a livello culturale sono accumunate da richieste e aspirazioni molto più simili di quanto ci si aspetterebbe.
“Il mondo è bello perché è vario” è un’espressione che tutti noi abbiamo sentito almeno una volta ed effettivamente se guardiamo ai vari paesi che compongono il nostro globo terracqueo potremmo vedere che non ci sono due stati uguali ma, anzi, alcuni di essi sono estremamente eterogenei perfino al loro interno. Tuttavia ciò non significa che non esistano alcune idee o modi di pensare comuni a tutti noi.
Nonostante le grandi differenze linguistiche e culturali, la circolazione delle idee tra popoli e paesi è sempre stata una costante nella storia dell’umanità. Oggi, questo fenomeno è sempre più evidente; specialmente grazie a internet, che ha reso possibile comunicare quasi istantaneamente con persone da tutto il mondo.
Questo forse tradisce una verità: cioè che sotto i nostri differenti bagagli culturali ciò che ci muove sono le stesse aspirazioni, desideri e speranze.