Eccolo il 25 aprile, come ogni anno arriva e come ogni anno ci si prepara a celebrarne la grandezza, l’importanza, il ricordo, la memoria. Ma come da qualche anno accade, il 25 aprile è una data che genera polemiche, dispute, discussioni e contese. Mai come quest’anno, con il governo delle destre estreme in cima a Palazzo Chigi, la diatriba si è accesa ben prima delle ore che precedono il giorno della Liberazione dal nazi-fascismo. E ad aizzare gli animi, proprio le dichiarazioni poco velate e molto arroganti di eminenti esponenti dell’esecutivo nazionale.
Senza ripercorrere la storia degli ultimi anni, appunto, è storia molto recente la dichiarazione del presidente del Senato, Ignazio La Russa che alcuni giorni fa, “spiegò” in radio, a un pubblico più o meno vasto, che in data del 23 marzo 1944, in quel di via Rasella, a Roma fu segnata una ingloriosa pagina della storia italica. Si, perché a essere uccisi dai “gappisti” partigiani furono persone inermi, innocenti e anziani, appartenenti a una fantomatica “banda musicale”.

La banda, presidente La Russa, glielo hanno già spiegato, c’era ma era di delinquenti appartenenti al Polizeiregiment “Bozen”, nazisti al comando di altri nazisti e alleati con i fascisti italiani. Così, giusto per essere precisi. E ancora, sempre fucina del pensiero democratico del presidente del Senato nostrano, “L’antifascismo non è scritto nella Costituzione”. Roba da far inorridire anche ragazzini di 14/15 anni che iniziano a studiare il diritto. Ok va bene, ma tant’è, come direbbe qualcuno, “questo e quello che ci meritiamo”, li abbiamo votati noi. Ecco, appunto, chiusa, la serie di boutade senatoriali, almeno si spera, a metterci del suo in maniera decisamente poco “conciliatoria”, il ministro per le politiche Agricole, nonché cognato della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, l’intellettuale, Francesco Lollobrigida che a par suo, vorrebbe favorire politiche per incrementare le nascite nel nostro Paese, e fin qui nulla da dire, ma le motivazioni sono vieppiù “creative” perché, altrimenti si rischierebbe una fantomatica “sostituzione etnica”.
Ma manco, e qui scendiamo di età, gli studenti delle medie, credono più a ste favole.
E tra l’altro, oltre che ricevere le ovvie rimostranze delle opposizioni, hanno avuto da ridire anche quelli di Forza Italia e della Lega. Questi ultimi forse colpiti nell’orgoglio? Cosa si fa per cercare ancora di raccattare qualche voto in vista delle europee del prossimo anno. Detto questo con i dovuti salamelecchi, non sia mai che ci fanno pressioni per chiudere il nostro libero giornale, ci sarebbero tanti altri episodi, in merito, che poco o per niente, aiutano il dialogo e la pacificazione tanto richiesta proprio dal presidente La Russa, l’accettazione almeno di una pagina della nostra storia che ci ha portati dove siamo adesso, nel progresso, nella pace e in tutto quello che leggiamo o almeno dovremmo quotidianamente leggere nella nostra Carta Costituzionale, con buona pace di qualcuno…

Il 25 aprile non è una data che genera vacanze negli uffici pubblici, è un dato di fatto, un evento storico di un’importanza estrema per la libertà nel nostro Paese, che si ripete ogni anno e che mai dovrà essere rimosso. Il 25 aprile, lo dovremmo considerare alla stessa stregua della Costituzione in cui tutti i valori della Resistenza e… dell’antifascismo, emergono forti, degni e assoluti per il mantenimento dei valori della pace, dell’inclusione, della collaborazione della e nella nostra Repubblica. Viva il 25 aprile, dunque, senza polemiche e “senza se e senza ma”!!!